Il Geomarketing era nato, in origine, come tecnica per gestire le operazioni di marketing di quelle aziende che operano su un territorio geograficamente ridotto rispetto a quello nazionale. Questa esigenza era particolarmente sentita negli Stati Uniti, dove l'estensione geografica e la condensazione degli abitanti di certi Stati ne faceva delle vere e proprie nazioni, non facili e comunque piuttosto costose da coprire con una rete di venditori e con le azioni di comunicazione. Il Geomarketing si occupava, quindi, della scelta delle zone a cui dare la precedenza e delle tecniche di copertura, in termini di vendita e comunicazione, delle stesse. Si arrivava anche, e lo si continua a fare, a immettere, sui vari mercati locali, delle varietà di prodotto specifiche, studiate apposta per quell'area. L'esatto contrario, insomma, del concetto di "globalizzazione". In Italia, il Geomarketing era applicato soprattutto da Aziende operanti in ambito regionale o pluriregionale, ma che non avevano interesse a coprire tutto il territorio nazionale. Altri esempi tipici di Geomarketing sono: Turismo, supermercati, filiali di banche. Oggi, comunque, il Geomarketing viene molto spesso inteso come accurata segmentazione di un vasto mercato, poniamo quello europeo, nelle singole realtà nazionali, che vengono studiate in modo molto dettagliato, specie per quanto riguarda l'identificazione dei consumatori in target. Il Geomarketing è quindi divenuto uno strumento della globalizzazione, per meglio coprire le eventuali differenze di realtà locali che interessano. E' il noto principio del "Think global, act local": e cioè Strategie globali, ma tattiche locali. Esempi tipici di applicazione del geo marketing sono: turismo, supermercati, filiali di banche.
Vedi anche: TARGET