È una composizione effettuata fotograficamente. Il principio su cui si basavano i primi modelli di fotocomposizione era quello del monotype, con la sostituzione del "gruppo di fusione" con la camera oscura e delle matrici incise con delle matrici fotografiche recanti i caratteri in negativo. L'avvento della fotocomposizione si realizzò, verso la fine degli anni '50 quando, con le prime macchine offset, si pensò di ottenere una pellicola fotografica del testo eliminando tutti i passaggi precedenti. L'evoluzione della tecnologia elettronica con i processori elettronici ha velocizzato notevolmente il processo di composizione e i problemi ad esso connessi.
La fotocomposizione oggi si articola in tre sistemi:
- ottico - meccanica;
- crt o a tubo catodico;
- a raggio laser.
In tutti tre i sistemi il prodotto ottenuto è una pellicola o una carta fotografica che, sviluppata in camera oscura, reca impressa la composizione. La differenza tra i tre consiste nel tipo di fonte luminosa usata per ottenere l'impressione della pellicola. Le ultime generazioni di sistemi dedicati alla fotocomposizione sono stati rivoluzionati dall'avvento dei personal computer e dell'invenzione del Post Script, una soluzione per unire testo e grafica in una pagina. Oggi con uno stesso computer è possibile controllare uno scanner piatto per digitalizzare le immagini - cioè tradurle in raggio di luce laser -, eseguire l'impaginazione e comandare le fotounità con cui ottenere le pellicole per la preparazione delle matrici da stampa.
Vedi anche: OFFSET (stampa)