Dal punto di vista strategico la segmentazione si realizza concentrando l'offerta su quei gruppi di cittadini che presentano caratteristiche abbastanza simili. I tradizionali criteri di segmentazione sono la segmentazione geografica (il bacino di utenza complessivo viene suddiviso in diverse zone geografiche e le tipiche variabili utilizzate sono la regione di appartenenza, la dimensione del centro abitato e la densità della popolazione), la segmentazione sociodemografica (il bacino d'utenza viene suddiviso in base a variabili demografiche quali l'età, il sesso, la composizione della famiglia, il livello di reddito, il tipo di occupazione, il grado di istruzione, ecc.), la segmentazione psicografica (i cittadini vengono suddivisi in gruppi in base allo stile di vita e alle caratteristiche della loro personalità) e la segmentazione in base al comportamento di fruizione (la frequenza di utilizzo di un servizio pubblico, il quantitativo medio di servizio fruito, la fedeltà mostrata nei confronti dell'istituzione pubblica o al punto di distribuzione del servizio, la consapevolezza del valore percepito del servizio pubblico e i vantaggi ricercati nel loro utilizzo sono le variabili più utilizzate per segmentare il bacino di utenza in base al comportamento dell'utente). La segmentazione geografica e quella sociodemografica sono le tipologie di segmentazione più diffuse. Perché la segmentazione sia utile, l'insieme dei segmenti individuati dovrà presentare le seguenti caratteristiche: misurabilità, accessibilità, consistenza, fattibilità.